Questa comunità si trova a Nord del paese in un villaggio abbastanza povero, si è aperta il 31 gennaio del 1975 con l’obiettivo di essere presenza di amore e misericordia di Gesù in questi luoghi poveri. Si è iniziato con un centro nutrizionale per aiutare i bambini che non hanno possibilità economica per potersi alimentare bene e crescere sani. Quando il centro nutrizionale non era più necessario, si è aperto una casa per accogliere ragazze che per la distanza non avevano possibilità per studiare alla primaria e secondaria nel proprio villaggio. Oltre a dar loro l’opportunità di studiare si insegnava loro a fare il pane, a tessere e anche taglio e cucito.. Attualmente non esiste più l’accoglienza interna, si aiutano le ragazze con lavori utili nelle loro comunità.
Da molti anni c’è il progetto delle adozioni a distanza, che consiste nell’aiutare i bambini che non hanno possibilità economica ad andare a scuola, a partire, dove è possibile dalla materna. I bambini e i giovani sono molto contenti dell’aiuto che ricevono dai benefattori dell’Italia e anche le loro famiglie. Si aiutano anche le famiglie più povere con alimenti e medicine, in casi particolari si sono fatti alcuni progetti con l’Italia per costruire delle casette per quelle famiglie che vivevano in baracche. Nell’area educativa si sono dati corsi di Dattilografia e di Computer nell’accademia per giovani e ragazze che frequentano la secondaria; si è sospeso il tutto a causa della pandemia e dell’inondazione dovuta all’uragano, perchè gli edifici hanno subito gravi danni.
Nella missione si lavora nella catechesi con bambini, giovani e adulti perché possano ricevere i sacramenti. Si accompagnano giovani e ragazze nella pastorale giovanile e vocazionale; e così anche i ministri dell’Eucarestia e le donne perchè vivano meglio la loro vita, nella società e nella chiesa. Nel mese di novembre del 2020, il villaggio di Campur ha sofferto conseguenze drastiche per gli uragani ETA e IOTA per più di due mesi è rimasto sommerso dall’acqua, compresa la comunità delle suore. Questo ha aumentato la povertà, molte famiglie hanno perso tutto.
Grazie alla solidarietà di molte persone, parrocchie e benefattori italiani, ci sono stati aiuti in generi alimentari, medicine e altri articoli di prima necessità; si sta valutando anche la costruzione di alcune case con l’aiuto di chi vuole e può condividere qualche dollaro o euro. Si ringrazia molto per tutto questo.
A causa di quanto è successo, le suore questo anno, danno la priorità all’accompagnamento alle famiglie, specialmente a quelle che sono rimaste traumatizzate per l’inondazione; continueranno anche a dare una mano alla pastorale giovanile e vocazionale e alla catechesi con i bambini, giovani e adulti. Inoltre, gestiranno progetti finalizzati all’aiuto della gente del posto.